Contenuto per dose giornaliera (2 capsule 900 mg)
Curcuma (Curcuma Longa L.), radice, E.S. TIT. curcuminoidi ≥95%, polvere, 300 mg (pari a 285 mg di curcuminoidi);
Papaya Fermentata (Carica papaya L.), frutto fermentato, polvere, 300 mg;
Vitamina C (acido L-Ascorbico), TIT. ≥99%, polvere, 286,5 mg (pari a 200 mg di Vitamina C, 250% V.N.R.);
Vitamina E, TIT. ≥50%, polvere, 13,5 mg (pari a 7 mg di vitamina E, 58 % V.N.R.);
Capsula vegetale
AVVERTENZA IMPORTANTE In caso di alterazioni della funzione epatica, biliare o di calcolosi delle vie biliari, l’uso del prodotto è sconsigliato. Non usare in gravidanza e allattamento. Non utilizzare per periodi prolungati senza consultare il medico. Se si stanno assumendo farmaci, è opportuno sentire il parere del medico. Non superare la dose giornaliera indicata Non utilizzare in caso di allergia ai suoi costituenti.
La proprietà antiossidante della curcumina è 300 volte superiore a quella della vitamina E ed è molto più efficace della vitamina C, protegge il DNA dalla perossidazione lipidica con una percentuale dell’85%, rispetto al beta carotene 50%, e la vitamina E 57%.
Sperimentalmente la curcumina è anche in grado di bloccare la trasformazione, la proliferazione e l’invasione di alcuni tipi di cancro in vitro e in vivo.
La via più importante per il metabolismo della curcumina è la solfatazione intestinale, la glucuronidazione e la riduzione.
Cinquanta pazienti con steatosi epatica non alcolica (SENA) hanno assunto curcumina per 12 settimane (Saadati, 2019). Il gruppo trattato con curcumina è risultato associato a una significativa diminuzione di fibrosi epatica e dosaggio del fattore di trascrizione NF-kB rispetto all’inizio, al miglioramento della steatosi epatica.
Un altro studio su 80 pazienti con SENA ha testato l’efficacia della curcumina nel ridurre il contenuto di grassi nel fegato (Rahmani, 2016). La diminuzione del grasso epatico è stata significativa nel gruppo trattato con curcumina (78.9%), così come la riduzione del peso corporeo, del colesterolo totale, dei trigliceridi e dei marcatori epatici.
Uno studio clinico su 48 pazienti cronici con elevati livelli sierici di transaminasi e GGT trattati con un complesso di curcumina per 8 settimane ha mostrato una riduzione significativa dei marcatori epatici rispetto al basale e un aumento di molecole antiossidanti endogene (Krishnareddy, 2019).
Uchio e colleghi (2019) hanno trattato, per 12 settimane, 45 pazienti sovrappeso o ipertesi con un estratto di Curcuma longa L. e 45 pazienti con placebo. Nel gruppo trattato con la curcuma sono diminuiti significativamente i livelli sierici di proteina C reattiva, TNF-alfa, interleuchina-6, trigliceridi ed e aumentato il colesterolo HDL.
Panahi e coll. (2015) hanno condotto uno studio di fase III su 116 pazienti con sindrome metabolica trattati con curcuminoidi o con placebo per 8 settimane. Il trattamento con curcuminoidi migliorava sensibilmente l’attività sierica di superossidodismutasi e la concentrazione di malonilaldeide, migliorando quindi lo stress ossidativo dei pazienti.
Carrion-Gutierrez e coll. (2015) hanno condotto un trial clinico di fase IV su 21 pazienti con placche psoriasi che per testare l’efficacia di una somministrazione orale di curcumina, insieme alla fototerapia. I risultati dello studio indicano che le placche da moderate a severe hanno mostrato una buona risposta alla somministrazione di curcumina.
Perkins e coll. (2017) hanno rivisto otto studi su pazienti con osteoartrite del ginocchio trattati con prodotti a base di curcuma. I pazienti trattati con prodotti contenenti curcuma hanno dimostrato un miglioramento, i prodotti contenenti curcuma hanno mostrato risultati simili ai FANS.
La pratica clinica consente di confermare la buona risposta in termini di riduzione dell’edema e del dolore articolare in persone con problemi reumatici cronici, con ottima tollerabilità.
Curcuma sui parametri metabolici nelle persone affette da diabete
Esiste una buona base di evidenze scientifiche circa l’utilizzo della curcuma (Curcuma longa L.) sui parametri metabolici nelle persone affette da diabete.
Un trial clinico randomizzato in doppio cieco controllato con placebo, ha analizzato l’efficacia della curcuma nel controllo dei principali parametri metabolici di soggetti con diabete di tipo 2.
La durata è stata di 120 giorni.
Le variabili antropometriche, cliniche e biochimiche sono state valutate al basale, 60 e 120 giorni dopo l’inizio dell’intervento.
Alla fine del periodo di studio il gruppo curcuma ha mostrato una riduzione significativa del valore di glicemia, emoglobinaglicata, indice HOMA e trigliceridi.
La conclusione degli autori è che l’utilizzo di Curcuma longa è risultato efficace nel controllo glicemico e dei trigliceridi in soggetti con diabete di tipo 2.
Sono stati descritti numerosi meccanismi d’azione per l’attività antitumorale della curcumina:
inibizione della proliferazione delle cellule tumorali, induzione di apoptosi (una modalità di morte cellulare);
inibizione della trasformazione delle cellule da normali a tumorali;
inibizione del la formazione dei vasi che alimentano il tumore (effetto anti-angiogenetico);
inibizione dell’invasività e delle metastasi e più in generale la soppressione dell’infiammazione sono stati collegati con l’attività antitumorale della curcumina.
Inoltre la Curcuma in associazione alle terapie oncologiche classiche va a potenziare l’azione dei chemioterapici normalmente utilizzati.
La curcumina infatti associata con il cisplatino migliora la soppressione della crescita delle cellule neoplastiche dei tumori testa-collo.
La Monografia EMA (European Medicinal Agency) relativa a Curcuma longa riporta alcune speciali avvertenze e precauzioni d’uso. In particolare è indicato come la Curcuma debba essere evitata in soggetti con disturbi a carico del distretto epato-2 biliare, come ad esempio ostruzione delle vie biliari, danni epatici, colangiti, calcolosi delle vie biliari, ecc