Non si può vivere senza dormire

Un sonno corretto permette all’organismo di svolgere tutta una serie di funzioni fondamentali come la “riparazione” dei danni subìti nel corso della giornata: dal momento che durante la veglia si consuma energia e si “degradano” un certo numero di strutture, a causa dello stress subìto i tessuti in generale vanno incontro a una sorta di “infiammazione silente” che, se non ridotta, prende il sopravvento diventando la porta di accesso alle principali malattie metaboliche. 

Il sonno fa sì che l’organismo possa lavorare in senso contrario riducendo il processo infiammatorio: i ritmi metabolici rallentano, la temperatura si abbassa, il cuore rallenta il ritmo, l’energia risparmiata viene impiegata in quei processi di “pulizia” e riduzione dell’infiammazione che ci restituiscono al mattino un organismo pronto a difendersi dagli attacchi del mondo esterno.

Un sonno corretto permette, infatti, all’organismo di svolgere tutta una serie di funzioni fondamentali come la “riparazione” dei danni subìti nel corso della giornata: dal momento che durante la veglia si consuma energia e si “degradano” un certo numero di strutture, a causa dello stress subìto i tessuti in generale vanno incontro a una sorta di “infiammazione silente” che, se non ridotta, prende il sopravvento diventando la porta di accesso alle principali malattie metaboliche. 

Pensate a come quando veniamo attaccati da agenti infettivi (virus) o quando subiamo un trauma fisico, sentiamo istintivamente la necessità di dormire: questo perché si mettano in moto tutti i processi di riparazione grazie ai quali le ferite guariranno e l’organismo si libererà dell’agente infettante.

Il sonno è, inoltre, necessario perché il cervello funzioni in modo corretto: è stato dimostrato come la privazione di sonno abbia importanti ripercussioni sulle funzioni cognitive, anche una sola notte di sonno persa mette a dura prova in termini di capacità di concentrazione e apprendimento.

La nostra attività mentale durante il sonno è dunque fervida: il cervello ripercorre “a salve” una parte della giornata e se da un lato conserva ciò che è utile, dall’altro cancella i dati superflui.

il sonno si osserva ovunque nel mondo degli esseri viventi; senza sonno nessun organismo può funzionare come dovrebbe. 

difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni, sonno senza riposo, tutti aspetti di un disagio che si ripercuote sull’intero arco della giornata.

La prima considerazione è che il sonno, oltre a essere una necessità, è soprattutto un “comportamento” e come tale deve essere considerato: una buona qualità del sonno implica il rispetto dei tempi a esso dedicati, un’attività fisica anche solo moderata ma costante (è sufficiente la camminata quotidiana), un’alimentazione sana e soprattutto leggera alla sera. 

Senza questi presupposti è impossibile che il sonno ristori e svolga le proprie importanti funzioni.

Perché la risposta agli stimoli esterni risulti diminuita così che l’immobilità e riduzione della reattività si associno a particolari attività elettriche dell’encefalo che vengono riconosciute come specifiche e che presentano caratteristiche onde cerebrali: solo in questa fase il sonno può essere ristoratore e rigenerante come dovrebbe.

Se consideriamo il sonno come un “comportamento” comprendiamo anche come sia necessario lavorare sulle sue modalità, o meglio sulle modalità che a esso ci predispongono: non è sufficiente “mettersi giù e dormire” ma, per approfittare appieno di questo momento fisiologico, esso deve essere accompagnato da una serie di azioni che ci consentano di arrivarci nella maniera giusta.

Ci allontaniamo dal ritmo interno: sempre di corsa, orari che non sono mai quelli che dovrebbero essere, pasti spesso frettolosi o troppo abbondanti, gli occhi che inseguono lo smartphone o il computer, attività fisica scarsa i nostri ritmi sociali nel tempo si sono sempre più allontanati da quelli biologici.

Ci sentiamo spesso stanchi, anche se ci sembra di aver dormito, a volte fatichiamo a concentrarci, altre volte, invece, il sonno non arriva proprio perché la mente continua a correre, come in pieno giorno, dietro a mille pensieri e preoccupazioni.

I comportamenti corretti per un sonno ristoratore comprendono:

il sonno non può essere sostituito da relax, o da altre attività, che deve aver luogo in orari e con tempi precisi, che bisogna arrivare al momento del sonno dopo aver consumato un pasto non troppo abbondante e averlo ben digerito, che l’attività fisica deve essere praticata in modo costante e nelle ore diurne, e che il momento dell’addormentamento deve essere preceduto da un allontanamento dalle attività della giornata perché la mente deve essere calma. 

Non utilizzare dispositivi elettronici nel periodo che precede il sonno e soprattutto non tenerli troppo vicini al letto: essi emettono particolari campi elettromagnetici a radiofrequenza che disturbano il rimo del sonno e influenzano negativamente addormentamento e risveglio.

l’Aromaterapia rappresenta sicuramente uno dei più efficaci perché può accompagnare in tutte le fasi. Inoltre, si possono scegliere oli essenziali differenti a seconda del tipo di insonnia o di utilizzo.

La risposta del perché siano tanto efficaci le piante medicinali come rimedio naturale per un sonno ristoratore la troviamo nella loro origine. Anch’esse regolano i loro ritmi su quelli della Natura in termini di ore del giorno e di stagioni, in questo modo esse passano alla Materia Aromatica una “informazione” legata al ritmo e cominciano già ad accordare l’organismo con ciò per cui è predisposto.

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