Lattoferrina + Probiotici in Capsule Vegetali. 450 mg. funzionalità del microbiota

Lattoferrina + Probiotici in Capsule Vegetali. 450 mg. funzionalità del microbiota

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32,50 €
IVA inclusa

Integratore alimentare contenente 200 mg di Lattoferrina potenziata da una miscela di 21 MLD di probiotici (Lactobacillus Acidophilus; Plantarum, Rhamnosus, Saccaromyces boulardii, Bacillus coagulans)  utile per favorire l'equilibrio della flora intestinale.

I microorganismi in questa formulazione sono incapsulati che li rende gastroresistenti. Stabili a temperatura ambiente.

Il probiotico potenziato dalla lattoferrina

Un integratore alimentare appositamente formulato che contiene ceppi selezionati e lattoferrina.

La grande novità della referenza è rappresentata dalla presenza di ceppi, che, oltre a favorire l’equilibrio della flora intestinale, presenta anche proprietà immunomodulanti e per questo è considerato un “immunobiotico”.

Infatti, grazie alla sua specifica composizione accuratamente studiata, svolge una duplice azione: favorisce l’equilibrio della flora intestinale, prevenendo o contrastando le disbiosi intestinali, e contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario.

Formulazione: capsule per uso orale, confezione da 30 capsule da 450 mg

Scopri di più sulle funzionalità del sistema digerente Link

Quantità

Ingredienti per dose giornaliera (450 mg) una capsula:

  • Lattoferrina (da latte), polvere, TIT. 90-95%, 200 mg;
  • Lactobacillus Acidophilus LA85, 100*109CFU/g, liofilizzato polvere, 100 mg;
  • Lactobacillus Plantarum Lp90, 100*109CFU/g, liofilizzato polvere, 50 mg;
  • Lactobacillus Rhamnosus LRa05, 100*109CFU/g, liofilizzato polvere, 50 mg;
  • Saccaromyces boulardii SB01, 20*109 CFU/g, liofilizzato polvere, 25 mg;
  • Bacillus coagulans BC10, 15 *109CFU/g, liofilizzato polvere, 25 mg;
  • Capsula vegetaleEccipienti: maltodestrina, amido di mais;
  • Capsula vegetale

Le nostre difese: LA BARRIERA CHIMICA, BIOCHIMICA E IMMUNOLOGICA

Per permettere al nostro sistema immunitario di funzionare bene è necessario innanzitutto avere un intestino in equilibrio, considerando che produce il 60-70% circa di cellule immunitarie dell’organismo e, al suo interno, sono presenti circa 100mila miliardi di microrganismi.

L’intestino tenue costituisce la “centrale operativa” della risposta immunitaria, mentre quello crasso, con la sua flora batterica che ospita i cosiddetti batteri ‘’buoni’’, svolge funzioni di tipo metabolico, sintetizzando sostanze utili all’organismo, di tipo enzimatico, di protezione e stimolo verso il sistema immunitario e di eliminazione di tossicità».

La mucosa intestinale, infatti, è in grado di secernere neuropeptidi, ormoni e citochine del sistema immunitario ed è interconnessa con altri organi, apparati e sistemi, essendo, di fatto, una struttura di tipo neuroendocrino: il cosiddetto “secondo cervello”.

La dieta svolge pertanto un ruolo centrale nel mantenimento di Bifidobatteri e Lattobacilli.La barriera chimica è costituita dal microbiota e da uno strato di muco; quello più esterno, a diretto contatto con il contenuto del lume intestinale, è composto essenzialmente da un gel formante mucina altamente glicosilato, IgA, enizmi e proteine quali la lattoferrina; le cellule a calice sono le principali addette alla formazione del muco.

Lo strato più interno, aderente alle cellule epiteliali, è formato da un altro tipo di mucina, chiamato mucina transmembrana, e gli enterociti ne sono i maggiori produttori. 

La barriera biochimica ha proprietà antimicrobiche, è presente sia nello strato di mucina sia nel lume intestinale e include sali biliari e proteine antimicrobiche (AMP), suddivise in diversi tipi, quali α e β-difensine, lectine tipo-C, catelicidine, lisozima e fosfatasi alcalina intestinale. Sono soprattutto le cellule di Paneth che sostengono e mediano questa complessa funzione difensiva.

La barriera immunologica si trova sotto l’epitelio intestinale, nella lamina propria, e comprende follicoli linfoidi e placche di Peyer. All’interno dei follicoli, varie cellule immunologiche, inclusi linfociti B, T, dendriti e neutrofili, controllano e dirigono la risposta immunitaria presentando antigeni, secernendo citochine e producendo anticorpi che si legano agli antigeni. Completano questa barriera le IgA secretorie (IgAs), che possono portare, via transcitosi, le IgA nel lume intestinale.

Le interazioni tra microbiota e barriera immunologica giocano un ruolo importante nel mantenimento o meno della permeabilità intestinale. Il microbiota può essere sensibilizzato e attivato da elementi estranei attraverso i PRR (pattern recognition receptors), quali i TLR e recettori simil-NOD (nucleotide-binding oligomerization domain).

Fino al 10% delle trascrizioni genetiche, soprattutto legate all’immunità, la proliferazione cellulare e metabolismo delle cellule epiteliali intestinali è regolato dal microbiota. In condizioni fisiologiche normali, il 90% circa degli antigeni passa attraverso l’epitelio intestinale mediante la via transcellulare, in cui, tramite attività lisosomiale, vengono degradati in piccoli peptidi non immunogenici.

Il restante 10% transita attraverso la via paracellulare come proteine intatte o parzialmente digerite, dove tale traffico viene accuratamente regolato dai meccanismi delle giunzioni strette, che porta a una tolleranza antigenica.

PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEI PROBIOTICI

  • Dopo le terapie antibiotiche
  • Durante i viaggi quando cambiano le condizioni igieniche e alimentari
  • Per riequilibrare l’organismo dopo disordini alimentari
  • Per ripristinare la regolarità intestinale
  • Per sostenere le difese immunitarieNella stanchezza cronica
  • Nella stanchezza cronica
  • In presenza di disturbi dovuti a intolleranze alimentari
  • In caso di afte recidivanti
  • Quando la produzione di muco è eccessiva e nelle manifestazioni catarrali
  • Nei cambi stagionali e in particolare all’inizio della primavera e dell’autunno
  • In presenza di sintomi che esprimono una condizione di disbiosi (alitosi, meteorismo, tensione dolorosa addominale, alterazione del transito intestinale)
  • Durante e dopo un’influenza con complicazioni gastrointestinali
  • Nei casi di cistite e vaginite secondarie a contaminazione intestinale

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